Un emendamento alla Legge di Bilancio per il 2018 per istituire un Programma sperimentale di ricerca applicata sulle città “Innovazione urbana” con un Fondo presso il Ministero dell’Istruzione, Università e ricerca (MIUR) di 1 milione di euro per il 2018. Lo ha presentato la senatrice Francesca Puglisi per colmare una lacuna relativa alla ricerca applicata sulle città che in Italia non è adeguatamente sviluppata e incentivata, a differenza di ciò che succede in altri Paesi, come ad esempio la Francia. Lo dimostra il fatto che nell’ambito dei Cluster tecnologici nazionali (Ctn) per la ricerca industriale e del relativo avviso del MIUR dell’11 luglio 2017, il tema urbano non è presente in modo sufficiente.

L’ emendamento Puglisi prevede che i progetti di ricerca ammissibili al finanziamento riguardino lo sviluppo urbano sostenibile nei suoi molteplici aspetti, di carattere urbanistico, sociale,  economico, ambientale, culturale, istituzionale e finanziario.

La domanda di partecipazione al programma deve essere necessariamente presentata da un Comune con più di 200.000 abitanti o capoluogo di Città metropolitana, oppure da una Città metropolitana, insieme ad una Università o ente pubblico di ricerca e ad imprese in forma singola o associata. Possono essere partner del progetto associazioni del volontariato e del Terzo
settore, organizzazioni economiche e sociali, altri progetti pubblici e privati.

Ciascun progetto può essere finanziato con un massimo di 50.000 euro. Con Decreto del MIUR, da emanarsi entro il 31 gennaio 2018, si stabiliscono le modalità operative per il bando e viene costituita la Commissione giudicatrice dei progetti. Tra i criteri per il finanziamento vi sono l’innovatività, il coinvolgimento dei partner, la misurabilità dei risultati, la trasferibilità, oltre ai costi sostenuti direttamente dai soggetti proponenti e l’esistenza di fonti di cofinanziamento, come avviene per il programma Urban innovative actions della Ue.

Ci sono due importanti esperienze francesi a cui ci si può richiamare. La prima è il Programma Plate-forme d’observation des projets et stratégies urbaines (POPSU) 2, che è articolato in cinque diversi temi – sviluppo sostenibile, stazioni e poli di interscambio, fragilità urbane, regole per lo sviluppo territoriale, economia della conoscenza – e riguarda le 10 metropoli francesi più importanti al di fuori dell’Ile de France (Bordeaux, Grenoble, Lille, Lione, Marsiglia, Nantes, Rennes, Strasburgo, Toulon, Tolosa).

La seconda è il Programma di ricerca LABEX Futurs Urbains dell’Agenzia nazionale della ricerca francese.

Testo Francesca  Puglisi

 

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