I fenomeni meteo-climatici impattano sulle città e sui cittadini, così come la struttura stessa del sistema urbano può influenzare il clima e la meteorologia a livello locale. I cambiamenti morfologici e strutturali del tessuto urbano possono determinare cambiamenti significativi del microclima. Le variabili meteo-climatiche costituiscono inoltre un driver determinante dell’inquinamento atmosferico e, anche in questo caso, la progettazione di spazi e infrastrutture verdi all’interno delle città si afferma sempre più come azione in grado di mitigare condizioni termiche estreme e costituire una barriera meccanica e “attiva” per la dispersione degli inquinanti dell’aria.
Una soluzione di ricerca basata sulla modellistica micrometeorologica urbana e sulla modellistica di qualità dell’aria a microscala con valutazione quantitativa della rimozione degli inquinanti da parte delle infrastrutture verdi è in grado di indicare ai decisori politici quale delle diverse soluzioni urbanistiche individuate porterà alla migliore ottimizzazione di indici di benessere fisiologico della popolazione residente.
Attraverso questi modelli è possibile determinare la situazione ex-ante ed ex-post di una ipotesi progettuale di rigenerazione, comprensiva di infrastrutture verdi, per ottimizzare così il benessere fisiologico della popolazione e incrementare la capacità di resilienza climatica e di qualità dell’aria del progetto urbano.
Questo risulta di particolare utilità per le Pubbliche Amministrazioni che avendo aderito al patto dei Sindaci per l’Energia e il Clima devono sottomettere i piani di adattamento che hanno, quale contenuto obbligatorio, la determinazione degli effetti delle azioni che verranno intraprese.
La nuova regolamentazione sugli appalti pubblici introduce, inoltre, i CAM (criteri ambientali minimi) per i quali è previsto che il microclima debba essere determinato nel caso di nuove opere o opere di rigenerazione urbana e che debba essere garantito l’inserimento naturalistico paesaggistico, la sistemazione delle aree verde e il mantenimento della permeabilità dei suoli.
Il progetto REURB, sviluppato nell’ambito delle ipotesi progettuali del Cluster 2 Governo del Territorio e Rigenerazione Urbana di Urban@bo da Cnr-Ibimet in partnership con Anci, Aster, Comune di Bologna, Enea, Nomisma, Università di Bologna, Arpae e Ance, con i suoi modelli legati al microclima ha riscosso grande interesse da parte di diverse amministrazioni locali. L’interesse è sorto anche grazie a tre seminati tematici organizzati con Anci (Bologna, Ravenna e Parma) dove si sono presentate le capacità di interpretazione del territorio attraverso la modellazione fisico-matematica del microclima locale e degli indici di benessere della popolazione.
Il Comune di Rimini ha deciso di applicare questi concetti al progetto “Parco del mare” per la riduzione delle fragilità territoriali e per supportare la riprogettazione del territorio urbano mediante le cosiddette tecniche NBS (Nature Based Solution). La municipalità di Cesena ha chiesto il supporto di tali tecniche per la predisposizione della Sezione Clima per il proprio prossimo Piano di Adattamento PAESC.
Il benessere della popolazione viene quindi a essere un punto centrale nelle proposte di rigenerazione dell’architettura delle città permettendo di rispondere appieno alle necessità di mettere a punto strategie di adattamento al cambiamento climatico.
Il ruolo di Anci nella diffusione di questi metodi è risultato fondamentale per la possibilità di contatto diretto con le municipalità che erano in buona parte già state sensibilizzate dall’opera del progetto regionale REBUS che ha diffuso tra tecnici comunali e professionisti del settore questo tipo di cultura.