Un servizio di trasporto pubblico frequente e diretto nei percorsi casa-lavoro può convincere le persone a rinunciare all’automobile per i propri spostamenti giornalieri. Utilizzare il trasporto pubblico riduce inoltre i tempi di percorrenza, i costi di spostamento e le emissioni inquinanti.
Questi alcuni dei risultati dell’indagine condotta da Interporto Bologna tra i dipendenti delle aziende che hanno sede nell’hub, per studiare e valutare la possibilità di migliorare i servizi di trasporto pubblico tra Interporto e ambiente esterno. I risultati della ricerca, condotta tra dicembre 2015 e maggio 2016, sono riportati nel documento “Piano Spostamenti Casa–Lavoro per i dipendenti dell’Interporto di Bologna”. Mai, prima di questa indagine, l’Interporto aveva effettuato una rilevazione statistica rivolta direttamente al singolo lavoratore. Ciò ha permesso di cogliere in maniera più precisa e puntuale le reali esigenze.
Ogni giorno all’Interporto operano 3.398 persone. Il tasso di risposta al questionario sottoposto è stato del 35% (1.203 risposte).
A tutti i lavoratori è stato chiesto di fornire alcune informazioni, sintetizzate nell’analisi che si riporta in questo studio e che sono:
- Orari di ingresso al luogo di lavoro;
- Orari di uscita dal luogo di lavoro;
- Mezzo di trasporto utilizzato per raggiungere il luogo di lavoro;
- Disponibilità al cambiamento verso un trasporto pubblico;
- Residenza o domicilio.
Dalla ricerca è emerso che uno dei principali motivi che spinge i lavoratori a non utilizzare il trasporto pubblico è l’assenza di un collegamento diretto verso l’Interporto di Bologna senza troppe fermate intermedie (valutazione espressa dal 27% degli intervistati). La stessa quota percentuale è occupata da coloro che utilizzerebbero l’autobus per risparmio, ma sono attualmente impossibilitati per orari non compatibili o per la distanza dal luogo di lavoro e il relativo tempo impiegato per raggiungerlo.
Nel documento sono poi descritti i vantaggi che si avrebbero dall’utilizzo di una navetta che colleghi la stazione di Funo Centergross all’Interporto. Un servizio che, all’arrivo dei treni alla stazione di Funo, collegasse l’Interporto porterebbe sicuramente a ogni singolo lavoratore un aumento della sua utilità in termini di tempo, costo e inquinamento. Per arrivare a questa affermazione sono stati presi in considerazione i lavoratori provenienti dalle province di Bologna e Ferrara in quanto, congiuntamente, rappresentano il 98.2% del campione analizzato e sono stati analizzati i vantaggi in termini di tempo, costo e emissioni inquinanti.
Raggiungere l’Interporto con la soluzione intermodale treno-navetta bus occuperebbe al lavoratore bolognese l’impiego di circa 22 minuti, quello ferrarese 42 minuti. Attualmente, per raggiungere l’Interporto in auto il dipendente impiega circa 45 minuti da Bologna, 55 minuti da Ferrara. Per quanto riguarda invece i costi, il dipendente di Bologna che deve raggiungere l’Interporto in auto attualmente spende 0,60 euro di pedaggio autostradale + 3,18 euro consumo carburante per un totale di 3,78 euro. Il dipendente di Ferrara, invece, attualmente spende 2,30 euro di pedaggio autostradale e 6,26 euro di consumo carburante, per un totale di 8,56 euro. I treni in arrivo alla stazione di Funo-Centergross hanno un costo che si aggira intorno ai 2,15 euro (in arrivo da Bologna) e 3,75 euro (in arrivo da Ferrara), più un eventuale costo navetta ipotizzato a 1,30 euro.
Dai dati raccolti in questa indagine è emerso che 962 persone attualmente utilizzano l’auto per raggiungere l’Interporto, ma 152 persone utilizzerebbero l’autobus se ci fossero più collegamenti e se ci fosse una fermata più vicina alla propria abitazione e 463 persone utilizzerebbero l’autobus se ci fossero più collegamenti. Sono invece 234 le persone che non utilizzerebbero mai l’autobus per la comodità dell’auto, mentre sono 126 le persone che già utilizzano l’autobus.
A partire dal “Piano Spostamenti Casa–Lavoro per i dipendenti dell’Interporto di Bologna” è stato elaborato, tra luglio e settembre 2016, un secondo approfondimento dello stesso con ulteriori analisi incrociate delle informazioni raccolte nella prima edizione e lo studio, dal punto di vista progettuale, di una soluzione riguardante l’implementazione di una navetta collegante la stazione di Funo-Centergross e l’Interporto.