Prendete una pellicola trasparente opportuna, come quelle utilizzate in alcuni giochi didattici per bambini, copritela di un sottilissimo velo d’oro (circa 100 atomi), tiratela in una direzione per provocare grinze, infine usatela per come stampo per fabbricare i supporti di celle solari, vedrete come riescono a intrappolare luce solare molto meglio del solito.
Questo uno dei risultati del progetto internazionale THINC da poco concluso, guidato da Sanjay Ram e dal gruppo di Peter Balling della Aarhus University in Danimarca, a cui hanno partecipato anche il gruppo di Rui Pereira della Aveiro University, Portogallo e quello di Rita Rizzoli, del CNR-IMM (Istituto per la Microelettronica e i Microsistemi) di Bologna.
Le celle solari sono state fabbricate nell’Area di Ricerca del CNR a Bologna e hanno dimostrato che con una tecnologia a basso costo è possibile ottenere un aumento di efficienza di quasi il 40% rispetto al caso in cui le celle sono realizzate su supporti senza grinze. Il lavoro è stato pubblicato in aprile 2017 su Nano Energy vol 35 con il titolo “Efficient light-trapping with quasi-periodic uniaxial nanowrinkles for thin-film silicon solar cells“.