Seconda vita “ecologica” per i vecchi pneumatici: diventano filtri a carbone attivo in grado di assorbire il mercurio. È il cuore del progetto europeo Life+ SOREME a cui ha partecipato il laboratorio tecnologie dei materiali di Faenza (TEMAF) dell’ENEA. Utilizzando la parte carboniosa prodotta dalla pirolisi dei pneumatici fuori uso si possono dunque creare filtri a carbone attivo per depurare aria e acqua e grazie alle particolari proprietà fisiche e chimiche dei copertoni questi filtri sono in grado anche di assorbire mercurio.

La gestione dei pneumatici fuori uso e le emissioni industriali di mercurio in atmosfera sono problematiche ambientali di elevato interesse. Su scala globale, si stima nel 2035 un volume di emissioni gassose di mercurio da sorgenti antropiche di circa 2.000 tonnellate, e ogni anno più di un miliardo di pneumatici diventano rifiuti da gestire.

I risultati del progetto mostrano dunque una nuova soluzione a un duplice problema, lo smaltimento dei vecchi pneumatici e il reperimento di filtri a carbone attivo a basso costo. Il filtro sperimentale – sottoposto a prove di assorbimento su scala industriale in impianti a elevato impatto ambientale (es. inceneritore) – ha mostrato un’efficienza superiore a quella di carboni attivi in commercio e un costo concorrenziale.

Per questo progetto il laboratorio di ENEA ha messo a punto una metodologia per la caratterizzazione qualitativa dei filtri a carboni attivi, per flussi di gas industriale. Tale metodologia, testata sul filtro SOREME e su altri filtri in commercio, si è rivelata un efficiente strumento di valutazione delle proprietà assorbenti dei filtri, applicabile a tutti i filtri a carbone attivo.

Grazie a questo studio il laboratorio TEMAF può dunque offrire un nuovo servizio a supporto delle imprese e della Pubblica Amministrazione, indicando tra i vari prodotti commerciali quelli migliori per le diverse funzioni di trattamento da svolgere.

 

(Foto con licenza Creative Commons. Fonte Pixabay)